Pollution Suppliers, Jack Braglia, Lungomare di Forte dei Marmi

ESPOSIZIONE DI “CONVERSATIONS WITH A CHANGING WORLD” DI GIACOMO “JACK” BRAGLIA

Da giugno a settembre 2020 sul lungomare di Forte dei Marmi è esposto il progetto “Conversations with a changing world” di Giacomo “Jack” Braglia, a cura di Beatrice Audrito, che include la scultura The twin bottles. Message in a bottle realizzata dall’artista a quattro mani insieme allo scultore Helidon Xhixha.

 

IL PROGETTO “CONVERSATIONS WITH A CHANGING WORLD”

 

 

Il progetto di Giacomo “Jack” Braglia dal titolo “Conversations with a Changing World”, promosso dalla Fondazione Gabriele e Anna Braglia e curato da Beatrice Audrito, espone sul lungomare di Forte dei Marmi due grandi sculture dell’artista, Pollution Suppliers e Same Outcome, affiancate dalla scultura The Twin Bottles. Message in a Bottle realizzata dall’artista a quattro mani insieme allo scultore Helidon Xhixha.

Braglia spiega che le sue due sculture sono frutto dei suoi viaggi in paesi “dove la natura è costantemente violentata”, dove si trovano “mari invasi dalla plastica, impianti industriali inquinanti, cemento che giorno dopo giorno sottrae spazio all’agricoltura”. L’artista ritrae questi elementi attraverso delle fotografie, rese tridimensionali grazie all’installazione su supporti alternativi come scudi, sfere e altre forme scultoree.

L’esposizione sarà presente a Forte dei Marmi dal 20 giugno al 20 settembre 2020 e sarà inaugurata sabato 11 luglio alle 19:30 in Piazza Garibaldi.

 

LA SCULTURA THE TWIN BOTTLES, MESSAGE IN A BOTTLE

 

Xhixha e Braglia, Message in a bottle
Helidon Xhixha e Giacomo “Jack” Braglia, The Twin Bottles. Message in a bottle. Foto di Barbara Cardini

Realizzata a quattro mani con lo scultore Helidon Xhixha e presentata a luglio 2019 a Venezia, l’opera è diventata un simbolo della lotta contro la dispersione della plastica nei mari. Rappresenta, infatti, due bottiglie schiacciate che galleggiano in mare: la bottiglia scolpita da Xhixha è in acciaio inox lucidato a specchio, mentre quella di Braglia è stata ricoperta da sue fotografie che ritraggono esempi di inquinamento delle acque dovuto alla plastica.

 

L’ARTISTA

 

Giacomo “Jack” Braglia è nato a Lugano, in Svizzera, nel 1996, ma oggi vive a Londra. Durante il suo percorso, Braglia ha collaborato con fotografi svizzeri e un fotografo della rivista National Geographic e, nonostante la sua giovane età, ha già presentato mostre personali a Londra, Venezia e Cortina d’Ampezzo. Nel 2019 ha esposto le sue opere dal titolo #MayYouLiveToHelpWalkers, che affrontano il problema dell’emigrazione da zone come l’Africa, il Medio Oriente e la Siria, alla 58esima Biennale di Venezia, e ha ricevuto a Siracusa il Visvamitra Award Internazionale 2019, Eccellenza in Arte.

Attraverso le sue opere Giacomo “Jack” Braglia vuole inviare messaggi forti legati a temi sociali e evocare sentimenti profondi nell’osservatore. La sua tecnica riesce a rendere la fotografia tridimensionale grazie all’applicazione su supporti di forme diverse in gesso, alluminio, acciaio e ferro.

 

LA MAPPA